UN INDOVINO MI DISSE * TIZIANO TERZANI

Uno non ha bisogno di credere alle previsioni del tempo per uscire di casa con l’ombrello in una giornata nuvolosa. La pioggia è una possibilità, l’ombrello una precauzione.
Perché provocare la sorte se proprio quella ti fa cenno, ti dà un suggerimento? Al tavolo della roulette quando il nero è uscito tre o quattro volte di seguito ci sono giocatori che, contando sulle probabilità statistiche, puntano allora tutto quel che hanno sul rosso. Io no. Ripunto sul nero. Non è in questo senso che la pallina mi ha fatto l’occhiolino?
TIZIANO TERZANI, UN INDOVINO MI DISSE

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Forse è un fenomeno generale. Ora che i rapporti di gruppo diventano più frammentari, che la natura recede sempre più dalla vita quotidiana della gente, ora che la soluzione di tutti i problemi è escusivamente delegata alla scienza, ora che la morte è sempre più un tabù rimosso dalla vita e non è più vissuta coralmente, la gente è sempre più incerta sul senso del destino e cerca consolazione, comprensione, speranza, amicizia dove può.
TIZIANO TERZANI, UN INDOVINO MI DISSE

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Nella tradizione cinese, la tartaruga ha un altro grande valore: è il simbolo del cosmo. La parte inferiore del guscio è un quadrato, la terra; quella superiore è un globo, il cielo. La tartaruga dunque racchiude in sé la totalità di spazio e di tempo e, siccome chi domina questi due elementi può capire il passato e leggere il futuro, la tartaruga è stata da sempre utilizzata nella divinazione.
TIZIANO TERZANI, UN INDOVINO MI DISSE

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Ogni posto è una miniera. Basta lasciarsi andare. Darsi tempo, stare seduti in una casa da tè a osservare la gente che passa, mettersi in un angolo del mercato, andare a farsi i capelli e poi seguire il bandolo di una matassa che può cominciare con una parola, con un incontro, con l’amico di un amico di una persona che si è appena incontrata e il posto più scialbo, più insignificante della terra diventa uno specchio del mondo, una finestra sulla vita, un teatro di umanità dinanzi al quale ci si potrebbe fermare senza più bisogno di andare altrove. La miniera è esattamente là dove si è: basta scavare.
TIZIANO TERZANI, UN INDOVINO MI DISSE

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La musica sembra ormai fatta per arrivare alle orecchie, non all’anima; la pittura è spesso un’offesa agli occhi; la letteratura, anche lei, è sempre più dominata dalle leggi del “mercato”. E chi legge più poesia? Il suo valore esaltante è stato dimenticato! Eppure una poesia può accendere nel petto un calore, forte come quello dell’amore. Una poesia, meglio di tutti i whiskies, meglio del Valium e del Prozac, potrebbe “tirare su”, sollevare l’animo, perché alza il punto di vista da cui guardare il mondo. Quando ci si sente soli ci sarebbe da trovare più compagnia nel leggere dei bei versi che nell’accendere la televisione!

TIZIANO TERZANI, UN INDOVINO MI DISSE

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