Il rapporto con il vostro bambino comincia durante la gravidanza. Quando, per la prima volta, avvertirete i suoi movimenti, vi sentirete davvero vicine a lui. Parlategli sempre: i nascituri hanno un senso dell’udito molto acuto, e alla nascita riconoscono le voci del papà e della mamma per il semplice fatto di averle già sentite quando ancora erano in grembo. Molti genitori adorano parlare e cantare al nascituro, e lo accarezzano dolcemente massaggiando la parete addominale. Purtroppo non sempre il feto ha uno sviluppo regolare, tuttavia le tecnologie moderne sono così avanzate da poter salvaguardare la salute del bambino quando è ancora nell’utero, intervenendo addirittura con operazioni chirurgiche, in modo che possa nascere sano. Nei casi di madri diabetiche o di incompatibilità fra madre e figlio del fattore Rh, un’assistenza medica costante e accurata consentirà una gravidanza normale e la nascita di un bambino in buona salute.
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Sono pochissime le donne che trascorrono la gravidanza senza dover affrontare alcuni piccoli problemi di salute, la maggior parte dei quali rappresenta, comunque, più un fastidio che un pericolo. Alcuni disturbi sono “classici”: sapere di che cosa si tratta e informarsi sugli eventuali rimedi significa aver già risolto la metà del problema, anche perché in genere possono essere curati facilmente e non presentano effetti a lungo termine.
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A partire dalla 36a settimana, la preparazione del “nido” comincia sul serio. Bisogna allestire la cameretta, decidere il nome del bambino, valutare quanto tempo restare a casa dal lavoro, e a quale tipo di assistenza ricorrere per il nuovo arrivato, o per gli altri figli. Se deciderete di partorire in casa, dovrete preparare un’apposita stanza e procurarvi tutta l’attrezzatura necessaria. Se sceglierete di partorire in ospedale, compilate una lista di ciò che vi servirà, recatevi sul posto e informatevi sulle procedure di ammissione, in modo tale da avere tutto sotto controllo ed evitare ogni fonte d’ansia.
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Il parto rappresenta il punto culminante della gravidanza, e può essere suddiviso in tre stadi ben definiti. Nella fase pre-travaglio avvertirete un noioso mal di schiena, seguito dalle prime contrazioni. La rottura delle membrane potrebbe verificarsi senza che avvertiate alcun dolore, prima che il travaglio vero e proprio abbia inizio. Nel primo stadio la cervice si dilata fino a raggiungere una misura tale da consentire il passaggio del bambino dalla cavità uterina al canale del parto. Questa fase, di solito, non presenta particolari difficoltà, soprattutto se riuscite a muovervi liberamente e, restando in piedi, sfruttate la forza di gravità per aiutare la dilatazione della cervice. Pochi travagli avvengono senza dolore, ma esistono molti metodi per alleviarlo. In ogni caso, poiché a volte sorgono complicazioni, ho dedicato un intero capitolo ai “parti speciali”, con una serie di informazioni dettagliate su tecniche di induzione, parti podalici e prematuri.
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mparare a conoscere il neonato è un’esperienza emozionante, ma non scoraggiatevi se talvolta vi sentirete un po’ tristi: i cambiamenti sono notevoli e non tutti semplici da affrontare. Dovrete in qualche modo aiutare il bambino a inserirsi nella routine familiare, conservare l’intesa con il vostro compagno, occuparvi dei bisogni del piccolo e rispondere alla sua costante richiesta di attenzioni. Nelle prime settimane successive al parto molte donne diventano malinconiche, con bruschi e improvvisi cambiamenti di umore; decisamente più seria è la depressione post-parto, che richiede l’intervento immediato del medico. Le responsabilità che la nascita di un figlio comporta possono risultare molto pesanti, ma vedere il bambino crescere e svilupparsi dovrebbe dispensare la gioia necessaria a compensare quei brevi momenti di scoraggiamento. Nel corso della giornata cercate di dedicare un po’ di tempo a voi stesse e concedetevi dei momenti in compagnia del vostro partner, in modo da tenere sempre vivo il rapporto.