L’atto di camminare senza fretta è un atto di rivolta. È una presa di posizione contro i valori borghesi, contro una vita incentrata sugli obbiettivi da raggiungere, contro i troppi impegni, il trambusto, le seccature. Per lo spirito creativo, l’atto di camminare riconcilia lavoro e gioco. Per Benjamin, «l’ozio del flâneur è una dimostrazione contro la divisione del lavoro».
Camminare bene è uno stato mentale tanto quanto fisico. Come bisogna farlo? Una delle citazioni raccolte da Benjamin nei Passages sottolinea l’importanza di tenere gli occhi ben aperti: «Uscire di casa come se se si giungesse da un luogo lontano; scoprire il mondo in cui già si vive; cominciare la giornata come se si sbarcasse da una nave proveniente da Singapore e non si fosse mai visto il proprio zerbino né le persone sul pianerottolo […] è questo che rivela l’umanità esistente, finora ignorata».
Tom Hodgkinson, L’Ozio come stile di vita
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Uno dei miti che dissuadono la gente dal meditare è che sarebbe una cosa difficile. È un mito che fa comodo alle tante scuole di meditazione, il cui interesse è presentare la meditazione come una disciplina che deve essere insegnata da persone esperte per poter essere appresa, e che dunque va pagata. Lo smarrimento provocato dalla gran massa di tecniche diverse interpone altre barriere fra la gente comune e l’arte della riflessione. Sembra che, paradossalmente, non far nulla sia una gran scocciatura.
Se capissimo che meditare significa semplicemente guardare nel vuoto, allora la meditazione sarebbe accessibile a molta più gente. È facile meditare. Una finestra è tutto ciò di cui si ha bisogno. Ricordo che a scuola ero in grado di guardar fuori dalla finestra per venti minuti filati. Questo è meditare, anche se i miei insegnanti preferivano chiamarlo sognare a occhi aperti. Le finestre sono gratis, e sono ovunque. Ce ne sono sui treni, sugli autobus, e quasi tutte le case ne posseggono in abbondanza. Leggete una poesia, trovate una sedia e sedetevi accanto a una finestra. È tutto quello che serve.
Tom Hodgkinson, L’Ozio come stile di vita
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Non far niente è il lavoro più duro di tutti, come notò Oscar Wilde. Intorno a voi ci sono sempre un sacco di persone che cercano di farvi fare qualcosa.
Tom Hodgkinson, L’Ozio come stile di vita
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Mi chiedo se quel razionalista americano gran lavoratore e agente dell’industria che fu Benjamin Franklin sapesse quanta infelicità avrebbe causato nel mondo quando, nel lontano 1757, invasato da zelo puritano, rese popolare e propagandò l’aforisma trito e palesemente falso secondo cui «presto a letto e presto alzato fan l’uomo sano, ricco e assennato».
È triste che fin dalla prima infanzia subiamo la tirannide del mito morale secondo cui è giusto, buono e bello balzar fuori dal letto non appena svegli per approntarci il più velocemente e gioiosamente possibile a compiere qualche attività utile. Nel mio caso, ricordo in modo molto chiaro che era mia madre a urlarmi di uscire dal letto ogni mattina. Mentre giacevo lì in uno stato di beato benessere, gli occhi chiusi, cercando di rimanere aggrappato a un sogno in dissolvimento, facendo ogni sforzo per ignorare le sue urla, mi mettevo a calcolare il tempo minimo che mi ci sarebbe voluto per alzarmi, far colazione, andare a scuola e riuscire ad arrivare qualche secondo prima dell’appello. Tutta questa creatività e fatica mentali le spendevo per godere di pochi istanti di sonno in più. È così che l’ozioso inizia ad apprendere la sua arte.
Tom Hodgkinson, L’Ozio come stile di vita
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Con tutte le promesse della società moderna — tempo libero, autonomia e libertà di far ciò che più ci piace — gran parte di noi è ancora schiava di un’agenda che non ha scelto.
Tom Hodgkinson, L’Ozio come stile di vita
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Per quanto mi riguarda, la mia vita ha subito un drastico miglioramento quando mi sono liberato della sveglia. Ho scoperto che ci si può esercitare a svegliarsi grossomodo all’ora corretta anche senza; sempre che siate così sfortunati da avere un’«ora corretta» in cui alzarvi. In questo modo ci si sveglia lentamente, in maniera naturale e piacevole. Si abbandona il letto quando si è pronti a farlo, e non quando qualcun altro vuole che lo si faccia. Addio per sempre allo strazio quotidiano di essere strappati a un sonno delizioso dal trillo meccanico di un allarme. Naturalmente aiuta anche non avere un impiego fisso e non dipendere da nessuno. Ma anche se siete aggiogati a un posto di lavoro, vi suggerisco di provare. Funziona. E potrebbe essere il vostro primo passo sulla strada dell’ozio.
Tom Hodgkinson, L’Ozio come stile di vita