FRASI SULL’ITALIA

Frasi sull'Italia

E quest’Italia, un’Italia che c’è anche se viene zittita o irrisa o insultata, guai a chi me la tocca. Guai a chi me la ruba, guai a chi me la invade.
Oriana Fallaci
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[…] bel paese là dove ‘l sì suona.
Dante Alighieri
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Ben di senso è privo | Chi ti conosce, Italia, e non t’adora.
Vincenzo Monti
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Il bel paese
ch’Appennin parte e ‘l mar circonda e l’Alpe.
Francesco Petrarca

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[…] il mare la ricinge quasi d’abbraccio amoroso ovunque l’Alpi non la ricingono: quel mare che i padri dei padri chiamarono Mare Nostro. E come gemme cadute dal suo diadema stanno disseminate intorno ad essa in quel mare Corsica, Sardegna, Sicilia, ed altre minori isole dove natura di suolo e ossatura di monti e lingua e palpito d’anime parlan d’Italia.
Giuseppe Mazzini
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Qui si fa l’Italia o si muore.
Giuseppe Garibaldi
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Piangi, che ben hai donde, Italia mia.
Giacomo Leopardi
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non si viveva poi così bene in Italia: non ci hanno lasciato cambiare niente, e allora… e allora gli ho detto: “avete vinto voi, ma almeno non riuscirete a considerarmi vostro complice…così gli ho detto, e sono venuto qui!”

dal film Mediterraneo – Gabriele Salvatores
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Viva l’Italia, l’Italia liberata,
l’Italia del valzer, l’Italia del caffè.
L’Italia derubata e colpita al cuore,
viva l’Italia, l’Italia che non muore.
Viva l’Italia, presa a tradimento,
l’Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l’Italia con gli occhi asciutti nella notte scura,
viva l’Italia, l’Italia che non ha paura.
Viva l’Italia, l’Italia che sta in mezzo al mare,
l’Italia dimenticata e l’Italia da dimenticare,
l’Italia metà giardino e metà galera,
viva l’Italia, l’Italia tutta intera.
Viva l’Italia, l’Italia che lavora,
l’Italia che si dispera, l’Italia che si innamora,
l’Italia metà dovere e metà fortuna,
viva l’Italia, l’Italia sulla luna.
Viva l’Italia, l’Italia del 12 dicembre,
l’Italia con le bandiere, l’Italia nuda come sempre,
l’Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l’Italia, l’Italia che resiste.
Francesco de Gregori * viva l’Italia
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Ci sono cose che nessuno ti dirà…
ci sono cose che nessuno ti darà…
sei nato e morto qua
sei nato e morto qua
nato nel Paese delle mezze verità

Fabri Fibra & Gianna Nannini
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Professore: – lei ha una qualche ambizione?
Studente: – ma… non…
Professore: – E Allora vada via… Se ne vada dall’Italia, lasci l’Italia finché è in tempo. Cosa vuole fare: il chirurgo?
Studente: – non lo so, non ho ancora deciso
Professore: – Qualsiasi cosa decida, vada a studiare a Londra, a Parigi! Vada in America, se ha le possibilità. Ma lasci questo Paese. L’Italia è un Paese da distruggere; un posto bello e inutile, destinato a morire
Studente : – Cioè secondo lei tra un poco ci sarà un’apocalisse?
Professore: – e magari ci fosse, almeno saremmo tutti costretti a ricostruire. Invece qui rimane tutto immobile, uguale, in mano ai dinosauri. Dia retta, vada via
Studente: – E allora professore perché rimane?
Professore: – Come perché? Mio caro, Io sono uno dei dinosauri da distruggere”

dal film  La meglio gioventù
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Buonanotte all’Italia che ci ha il suo bel da fare
tutti i libri di storia non la fanno dormire
sdraiata sul mondo con un cielo privato
fra San Pietri e Madonne
fra progresso e peccato
fra un domani che arriva ma che sembra in apnea
ed i segni di ieri che non vanno più via
di carezza in carezza
di certezza in stupore
tutta questa bellezza senza navigatore
come se gli angeli fossero lì
a dire che si
è tutto possibile
come se i diavoli stessero un po’
a dire di no, che son tutte favole
Luciano Ligabue * Buonanotte all’Italia
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È una notte in Italia che vedi
questo taglio di luna
freddo come una lama qualunque
e grande come la nostra fortuna
che è poi la fortuna di chi vive adesso
questo tempo sbandato
questa notte che corre
e il futuro che viene
a darci fiato.
Ivano Fossati * Una Notte in Italia

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2 Commenti

  1. TesoRuccia98

    Bellissime :-))

    Risposta
  2. Fernando Catalano

    Un paese di preziosità velate
    L’Italia, osservata dall’estero, si presenta pressoché come un paese troppo insoddisfatto delle proprie capacità.
    La dispersione di risorse, i tanti siti archeologici fatiscenti, i capolavori dell’arte bistrattati, i paesaggi naturali deturpati dall’edilizia selvaggia, l’assenza quasi totale di regole e verifiche, le limitate potenzialità economiche per la ricerca scientifica e, soprattutto, la mancanza di audacia sono soltanto alcune delle tante deficienze che compromettono il made in Italy.

    Eppure esiste, da sempre, un’Italia fatta di talenti, alcuni conosciuti e ammirati all’estero, altri ancora troppo anonimi che hanno bisogno di essere raccontati e sviluppati.
    Un’Italia che ha resistito alla sfida degli invadenti e vigorosi mercati d’Oriente e che ora affronta la crisi a testa alta, mescolando tradizione e antiche culture al rinnovamento.
    Ma è palese che ciò non basta a fare da trazione per migliorare l’immagine del nostro paese all’estero.
    I primi a non avere il senso di siffatti valori, in certe circostanze, sono proprio gli italiani, a partire da alcune classi dirigenti e di potere.
    Una buona maggioranza, infatti, non avverte che i campi della scienza, del turismo e dell’impresa sono quelli in cui l’Italia raccoglie ben tanti successi.
    Non saper discernere ciò che l’estero ci ammira, ed invidia, non gioca in nostro favore, e ciò vale per la musica come per la manifattura, oppure la sanità, quella vera, che in alcuni territori è uno dei settori di punta, tanto da competere con i massimi livelli mondiali.
    Una maggiore consapevolezza, prima di tutto politica, delle qualità che abbiamo, congenite, sarebbe una buona base di partenza per puntare, senza sosta, più in alto.
    È indispensabile superare lo stallo imperituro in cui, forse inconsapevolmente, da sconfessare se intenzionalmente, alcune correnti di pensiero, con sfrontate azioni, costringono un paese di grandi lavoratori, maestri d’arte, saggi, mercanti, pensatori ed inventori.

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