Sento tenerezza, tenerezza fino alle lacrime, per i miei libri di altri nei quali faccio i conti, per il calamaio vecchio, per le spalle curve di Sergio che poco più in là prepara bollette d’accompagnamento. Sento affetto per tutto questo, forse perché non ho più niente da amare: o forse anche perché niente merita l’amore di un’anima; e se dobbiamo dare amore per sentimentalismo, è indifferente se lo riserviamo alle piccole sembianze del aclamaio o alla grande indifferenza delle stelle.
Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine
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Tenerezza e gentilezza non sono sintomo di disperazione e debolezza, ma espressione di forza e di determinazione.
Kahlil Gibran
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Bisogna essere duri senza mai perdere la tenerezza
Ernesto Chè Guevara
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Gli unici occhi belli sono quelli che vi guardano con tenerezza.
Coco Chanel
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La tenerezza e non l’autoritarismo fanno nascere l’amore.
Publilio Siro
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Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della tenerezza!
Papa Francesco
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Non sono un uomo ancor
sei troppo donna tu
Hai solo tanta tenerezza
ma non mi parli mai d’amor
La vita sei per me
che t’amo sempre di più
sai darmi solo tenerezza
ma forse un giorno capirai.
Gianni Morandi
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Avrei dovuto chiudere gli occhi, avrei dovuto diventare cieco e non ricordare l’immagine della tua tenerezza. Avrei dovuto preservare la tua bellezza in un pensiero e non vedere mai più la tua luce, quella che mi fece innamorare..
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Colui che sa intenerire sa tutto.
Alphonse de Lamartine
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La vera tenerezza per gli esseri umani ti sopraffà quando non ti stanno più intorno.
Elias Canetti
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L’unica cosa che valga sul serio è la tenerezza.
Evgenij Aleksandrovič Evtušenko
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Quell’amore durò a lungo, molto a lungo. Poi finì. Ma fu un sentimento possente ed esclusivo, una tenerezza che non si è mai più rinnovata con nessun altro. E in quanto sentimento senza destinatario dura ancora, nel senso che dura il dolore della sua perdita e della mia impotenza a resuscitare dentro di me una capacità affettiva di pari portata.
Ermanno Rea *Il sorriso di don Giovanni
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Come gli acquerelli di Orlando, l’orto di mio padre era un territorio fuori dal tempo, e io non potevo tornarvi, proprio come non si può attraversare uno specchio o unirsi alle figure di un quadro: potevo, semplicemente, anche se in questo la mia volontà non c’entrava già più, accettare l’oblio, la trasfigurazione, la paura e l’impossibile tenerezza che avevo provato per tanti anni al cospetto di mio padre, la parte di colpa che mi spettava per la sua delusione o la sua vecchiaia. Antonio Muñoz Molina * Beatus Ille
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