FRASI Giulio Andreotti

Giulio Androtti muore alle 12,25 di lunedì 6 maggio 2013 a 94 anni.

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Sono meno delicatino di quanto sembri. Sembro delicatino perché ho il torace stretto. Infatti, per via del torace stretto, non mi fecero fare l’allievo ufficiale. Pensi, da giovanotto non raggiungevo neanche il minimo di circonferenza toracica. Il maggiore che mi visitò disse: «Lei non durerà sei mesi». Eh! Eh! Quando diventai ministro della Difesa, cercai subito quel maggiore. Volevo prendermi il gusto di invitarlo a colazione per dimostrargli che ero vivo. Ma non fu possibile. Era morto lui.
Giulio Andreotti, Intervista con la storia, 1974 o.fallaci
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Una volta un papa ciociaro, Leone XIII, offrì a un cardinale del tabacco da annusare. E il cardinale disse: «Grazie, non ho questo vizio». E il papa rispose: «Se fosse un vizio, lei lo avrebbe».
Giulio Andreotti, Intervista con la storia, 1974

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Se un arabo non beve alcoolici e non mangia carne di maiale, tutti dicono: che bravo musulmano! Se un cattolico vive come me, tutti dicono: che bacchettone! Non religioso. Bacchettone.
Giulio Andreotti, Intervista con la storia, 1974

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reputo saggio n on dire in mille parole quello che si può dire in dieci
Giulio Andreotti – Il potere logora: …ma è meglio non perderlo
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a pensar male del prossimo di fa peccato, ma si indovina
Giulio Andreotti – Il potere logora: …ma è meglio non perderlo
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Molti giovani sono come un fiume in perenne piena. Son sempre fuori corso.
Giulio Andreotti – Il potere logora: …ma è meglio non perderlo
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Pochi nemici, buona politica
Giulio Andreotti – Il potere logora: …ma è meglio non perderlo
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Certo, quando uno è stato per anni ministro della Difesa, conosce molta gente. E io conosco molta gente: non v’è dubbio. Ma non ho mai ritenuto che il potere consistesse nel farsi i fascicoli per ricattare. Non ho cifrari segreti. Ho solo un diario che scrivo ogni sera che Dio manda in terra: mai meno di una cartellina. Se per caso una sera ho mal di testa e non scrivo, il giorno dopo riempio subito il vuoto. Così, se devo fare un articolo su qualcosa che accadde venti anni fa, consulto il mio diario e trovo cose che non troverei certo sui giornali. Certo, lo tengo in modo tale che nessuno può capirlo all’infuori di me e son cose che tengo solo per me. Quello nessuno deve leggerlo all’infuori di me. È proprio segreto, e spero che i miei figli lo brucino il giorno in cui morrò. Ma i miei fascicoli, creda, consistono solo in ritagli di giornale.
Giulio Andreotti, Intervista con la storia, 1974

Io credo che bisogna star molto attenti sia nel considerare le persone dei santi, e questo lo vedremo nell’altro mondo, sia quando si cerca di dare ad un piccolo gruppo la coda dei diavoletti, senza mai vedere veramente se poi lo sono davvero. Io, certamente, se le persone con cui lavoro non fanno il loro dovere, non mantengo i rapporti, ma non sono, però, così supponente da sentenziare: bah, siccome è uno di cui si dice male, devo prendere le distanze. Questo non mi pare giusto
Buoni cattivi: esiste ancora una morale valida per tutti?, Enzo Biagi, intervista
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Quando scrivo un libro non mi estraneo dal mio impegno politico anche se cerco di immedesimarmi a fondo nelle situazioni studiate e descritte, attualizzandole e prendendole in un certo senso a prestito.
Giulio Andreotti
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Poiché indulgo nell’uso di frasi scherzose e sono allergico a ogni genere di discorsi e concetti complicati, c’è chi mi guarda con sufficienza, quasi scandalizzandosi intellettualmente a causa di un mio presunto gusto per le battute. Ma noto solo sommessamente che sfuggire per sé e per gli altri alla noia, alla prolissità, alla pedanteria è, a mio giudizio, meritorio
Giulio Andreotti, il potere logora

 

non vale la pena dar soddisfazione a chi ti fa arrabbiare. A che serve fare il cerino che s’accende e salta su? Del resto la gente che alza la voce e addirittura dice brutte parole mi dà un tale fastidio! Secondo me, è indice di scarse convinzioni. Se uno è convinto di qualcosa non ha mica bisogno di battere i pugni sul tavolo, sudare, eccitarsi! Sono ridicoli quelli che si arrabbiano e magari offendono. Poi devono far mille storie per scusarsi, eccedono nell’altro senso, si umiliano…
Giulio Andreotti, Intervista con la storia, 1974

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Non si scherza col matrimonio. Non si può dire: divorzio, faccio un altro matrimonio, e poi un altro ancora. Non si deve.
Giulio Andreotti, Intervista con la storia, 1974
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