La cosa più triste del mondo è vedere due amanti, una coppia, e vedere che entrambi sono soli – è la cosa piùà triste del mondo!
La solitudine è un fenomeno totalmente diverso. La solitudine è un fiore, un fiore di loto che ti si apre nel cuore. La solitudine è positiva, la solitudine è salute: è la gioia di essere se stessi, è la gioia di avere un proprio spazio.
OSHO , In amore vince chi AMA
***
La solitudine è bella, è una benedizione; ma solo gli amanti la possono comprendere, perchè solo l’amore ti da il coraggio di essere solo, solo l’amore crea il contesto da cui nasce la solitudine.
OSHO , In amore vince chi AMA
***
L’amore crea il contrasto: amore e solitudine sono due polarità della stessa energia.
OSHO , In amore vince chi AMA
***
Se gli amanti non si danno lo spazio per essere soli, l’amore ne sarà distrutto, perchè è dalla solitudine che l’amore trae energia fresca, nuova vitalità.
OSHO , In amore vince chi AMA
***
Quando sei solo accumuli energia, a tal punto che viene il momento in cui inizia a traboccare. […] Quando sei solo accumuli energie. L’energia è vita e delizia e amore e danza e celebrazione. Tutto è possibile se c’è energia; allora nascerà l’incanto,, nascerà la danza, nascerà l’amore. E quando l’energia è straripante, solo allora può diventare orgasmica.
OSHO , In amore vince chi AMA
***
Essere solo è la tua natura. Sei nato solo, solo morirai. E stai vivendo da solo senza capirlo, senza esserne pienamente consapevole. Tu fraintendi l’essere solo con la solitudine; è semplicemente un fraintendimento. Tu basti a te stesso: il periodo di transizione è un po’ doloroso e difficile a causa delle vecchie abitudini, ma non durerà a lungo. E il modo per renderlo corto, sopportabile, è goderti il tuo essere da solo, sempre di più. Puoi rendere il tuo essere solo sempre più forte. Così tutto il tuo sforzo deve essere molto positivo. Nutri e alimenta il tuo essere solo con tutto ciò che hai, riversaci il tuo amore, e sarai sorpreso di scoprire che tutti quei vuoti di tristezza e di irritabilità non verranno più, perché non avrai più energia per loro e non sarai più disposto a dare loro il benvenuto.
Infatti, solo una persona che vive benissimo il suo essere solo è in grado di entrare in relazione, perché il suo non è un bisogno. Quella persona non è un mendicante, non ti chiede nulla, nemmeno la tua compagnia. È una persona che dona. Condivide semplicemente, forte della sua abbondanza di gioia, di pace, di silenzio, di beatitudine. È allora che l’amore ha tutto un altro aroma, allora è una condivisione. E se entrambe le persone conoscono la bellezza dell’essere soli, allora l’amore raggiunge il suo punto più alto, cosa che molto raramente è stata possibile. È allora che l’amore giunge fino alle stelle.
Essere soli non significa che non puoi avere relazioni. Significa semplicemente che dovrai entrare in relazione in una maniera completamente differente, che non crea sofferenza e tristezza, che non crea conflitti, che non è uno sforzo — diretto o indiretto — di dominare l’altro, di renderlo schiavo. Perché non deriva dalla paura, è solo vita.
OSHO , The New Dawn
La capacità di essere soli è la capacità di amare. Potrà sembrarti paradossale, ma non lo è. È una verità esistenziale, solo le persone in grado di essere sole sono capaci di amare, di condividere, di immergersi nell’essenza più intima dell’altra persona, senza possederla, senza diventare dipendente dall’altro, senza ridurlo a un oggetto, e senza esserne assuefatto. Permettono all’altro una libertà assoluta, perché sanno che, se l’altro se ne va, saranno altrettanto felici, quanto lo sono adesso.
La loro felicità non può essere portata via dall’altro, perché non è stata data da lui. Ma allora perché vogliono stare insieme a qualcuno? Non è più un bisogno, è un lusso: godono nel condividere, hanno così tanta gioia che vogliono riversarla in qualcuno.
Sanno suonare la propria vita come un assolo: un solista di flauto sa come godersi il suo strumento in un assolo, ma se incontra un suonatore solista di tabla, si godranno la possibilità di stare insieme e creare un’armonia tra il flauto e le tabla.
OSHO, Il velo impalpabile