Avrebbe preferito che tutto questo non fosse successo.Invece, le cose succedono.Si dicono parole che lasciano dietro conseguenze e significati. Si fanno gesti che possono ferire, per volontà espressa o per leggerezza. O per il semplice timore di essere feriti.
Giorgio Faletti Niente di vero tranne gli occhi
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Ognuno fa le sue scelte e corre i suoi rischi, generale. É la regola di ogni guerra, mi pare.
Giorgio Faletti, Io uccido
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Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare. Non le hai scelte e nemmeno le vorresti, ma arrivano ..e dopo non sei più uguale. A quel punto le soluzioni sono due: o scappi cercando di lasciartele alle spalle o ti fermi e le affronti. Qualsiasi soluzione tu scelga, ti cambia, e tu hai solo la possibilità di scegliere se in bene o in male.
Giorgio Faletti, dal libro “Io uccido”
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La Terra non ha Memoria.
Giorgio Faletti
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Fai attenzione alla tua ombra. Ogni uomo ha un fratello che è la sua copia esatta. È muto e cieco e sordo ma dice e vede e sente tutto, proprio come lui. Arriva nel giorno e scompare la notte, quando il buio lo risucchia sottoterra, nella sua vera casa. Ma basta accendere un fuoco e lui è di nuovo li, a danzare alla luce delle fiamme, docile ai comandi e senza la possibilità di ribellarsi. Sta disteso per terra perché glielo ordina la luna, sta in piedi su una parete quando il sole glielo concede, sta attaccato ai suoi piedi perché non può andarsene. Mai. Quest’uomo è la tua ombra. È con te da quando sei nato. Quando perderai la tua vita, la perderà con te, senza averla vissuta mai. Cerca di essere te stesso e non la tua ombra o te ne andrai senza sapere che cos’è la vita.
Giorgio Faletti, Fuori da un evidente destino
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Il buio e l’attesa hanno lo stesso colore.
Giorgio Faletti
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Siete solo nebbia sottile, quel tratto di nulla tra il bene e il male
Giorgio Faletti
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Ci sono due lupi in ognuno di noi.
“Uno e cattivo e vive di odio, gelosia, invidia, risentimento, falso orgoglio, bugie, egoismo.” “E l’altro?” “L’altro e il lupo buono. Vive di pace, amore, speranza, generosità, compassione, umiltà e fede.” “E quale lupo vince?” “Quello che nutri di più”.
“Io sono dio”, di Giorgio Faletti
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A volte immaginare la verità è molto peggio che sapere una brutta verità. La certezza può essere dolore…
Giorgio Faletti, Tweeter
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Ecco cosa siamo, nient’altro che dei piccoli dinosauri. E la nostra pazzia prima o poi sarà la causa della nostra fine.
Io uccido
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C’era sicuramente qualcuno che si chiedeva come trovare il tempo per venirsi a comperare quella giacca, mentre qualcun altro si chiedeva come trovare il denaro. Erano il bianco e il nero, due categorie estreme, in mezzo alle quali si stendeva una serie impressionante di sfumature di grigio. Molti a vivere con l’unico scopo di buttare fumo negli occhi, altri cercando di buttarlo via.
Io uccido
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La luna è di tutti e ognuno di noi ha il diritto di ululare.
Io uccido
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Non mi serve qualcuno che cerchi di parlare con me. Mi serve qualcuno che mi ascolti.
Io uccido
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È stato come scoprire di colpo che cè un altro mondo, oltre, un mondo dove le cose succedono non solo agli altri ma anche a noi
Io uccido
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I capelli scuri ancora un po’ umidi mettevano in risalto un viso così particolare da sfuggire ad ogni regola o da infrangerla direttamente con la sua bellezza
Niente di vero tranne gli occhi
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Era possibile a volte trovare piccole zone d’ombra, che tuttavia non costituivano un vero rifugio nel sole accecante del viaggio, ma solo una condanna per chi nell’ombra è costretto a nascondersi per tutta la vita
Niente di vero tranne gli occhi
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Qualcuno ha posto gli esseri umani davanti al dubbio fra essere e non essere, qualcun altro davanti alla scelta fra essere e avere.
Niente di vero tranne gli occhi
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La terra non ha memoria.
Il vento si nutre di polvere e cespugli rotolati e dell’orgoglio di impronte cancellate e nuvole disperse. Ora che la mia gente di quelle stesse nuvole è fatta e con quelle stesse orme ha camminato, non c’è altro da attendere ancora. Non sarà Kokopelli, il suonatore dal morbido flauto, sulla schiena accasciato quando il suo spirito ci abbandona alla carestia che uccide. Non sarà Orge dai denti digrignati, né Soyal dal muto triangolo in bocca, né Nangosohu che ha in faccia la stella del mattino. Nessuno di questi dimenticati spiriti tornerà a riportarci l’orgoglio abbattuto, i sensi sopiti, la battaglia perduta perché mai combattuta.
Nessuno.
Sarà il dormiente generato dal sonno e dalla paura che ci condurrà sull’antico sentiero, il guerriero ardente unico figlio di questa terra che da sempre non ha memoria.
Eppure, da sempre, ricorda.
Niente di vero tranne gli occhi
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