FRASI DI FINE ESTATE

Ultimo giro di bevute, il bar sta chiudendo. Il sole se ne va. Dove andiamo per colazione? Non troppo lontano. Che nottata… Sono stanco, amore. Stanco…

Carlito Brigante, Carlito’s Way

 

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Dicono che gli amori estivi siano più leggeri ma a volte quello che comincia come un flirt può diventare una cosa seria. Una passeggiata sulla spiggia può essere quello che ci serve per chiarire le idee, aprire il cuore e scrivere un nuovo finale per una vecchia storia. Ci sono quelli che restano scottati dalla passione che vogliono dimenticare e ricominciare. Mentre altri vogliono solo che ogni attimo duri per sempre. Ma tutti sono d’accordo su una cosa l’abbronzatura svanisce, le luci si spengono e ci stanchiamo della sabbia nelle scarpe, la fine dell’estate è l’inizio di una nuova stagione perciò ci ritroviamo a guardare al futuro. Ancora non avete visto niente baci baci Gossip Girl.
Gossip Girl
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In quella fine estate tutte le cose avevano non so che linguaggio appassionato e dolce.
Gabriele D’Annunzio
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L’estate sta finendo e un anno se ne va, sto diventando grande, lo sai che non mi va?

Righeira

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Mi piace l’ odore della terra e dei libri di scuola
Dell’ erba bagnata, delle creme solari
Il profumo dei tigli, quello che hai tra i capelli
Quello della tua pelle che il vento mi porta
Delle sere d’ estate tra le stelle cadute
Che poi raccogliamo e brilliamo anche noi
Aspetta un momento a svegliarti
Voglio guardarti ancora
Aspetta un momento a girarti
Voglio sfiorarti ancora
Immaginare che fai soltanto sogni belli
Dove noi siamo felici e non moriamo mai
Non moriamo mai

Stadio, Fine di un’estate

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Come  agosto finisce, la mattina
dopo una notte di pioggia si sente
(il cielo è più profondo ) che l’autunno
sta per venire; ci si guarda intorno
e non si sa che fare: tutto
è fresco, rinnovato da uno smalto
malinconico di perplessità!
Allora si gironzola, si sta zitti,
sappiamo che c’è tempo, ma che pure
l’anno dovrà morire, ed il bel cielo,
il verde verniciato delle piante,
il rosso delle ruote ad asciugare,
l’incudine che suona di lontano,
lento cuore  del giorno, tutto parla
d’una partenza prossima, un addio.
La memoria è una strada che si perde
e si ritrova dopo un’ansia breve,
tranquilla: già nel sole di settembre
scottante sulla schiena è un’altra estate,
che le vespe ronzando sulle ceste
dell’uva bianca indorano, e si mischia
al loro volo il rumore nascosto
e perenne del grano che ventila
un vecchio attento e polveroso.

Attilio Bertolucci

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Carezzevole e impetuoso vento, persuadi le vibranti foglie
ad un’ ultima danza avventata, alzando vortici erranti
per le strade straordinariamente spoglie di genti.

I passanti, allarmatisi, cercano un vicino rifugio:
il tempo è perso, arso il prato, plumbee le pendici.

Il cane nel giardino, soggiogato dal sortilegio,
resta incatenato, un bambino lo libera accarezzandolo,
entra in casa scodinzolando: non è più terrorizzato.

L’ aria solitamente stantia e falsa, va rinnovandosi finalmente;
un nuovo amore sorge chissà dove, illudendosi ingenuamente.

Da una pupilla, incavata nello sterile smunto cemento,
sboccia vivido un puerile sorriso lambito dal vento.
Muori, in un istante immenso, candido occhio ottenebrato,
odi la voce armoniosa della madre che ti ha vivificato;
infuocato ora ammiri dalle grate, la pioggia di fine estate.

Pioggia, veemente portatrice di vita e malinconia,
irrompi nel silenzio, rivendicando la tua egemonia;
vedo infrangerti con cadenza, soave canto di creatura,
porti via la calura, doni nuova linfa alla natura:
il tuo prodigio redime l’ animo mio dall’usura.

Attilio Lomasto, Pioggia di fine estate

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