Bisogna cantare tante lingue che non si scrivono
Bisogna camminare la parola
Bisogna sognare sogni ancora non sognati e percorrere sentieri ancora da scoprire
Bisogna piantare i nostri semi e lasciare il nostro pensiero nel mondo in cui siamo di passaggio
Soltanto così possiamo trascendere la morte.
La memoria e la storia che noi stessi possiamo scrivere sono il segreto della nostra immortalità.
Qui ci sono
Qui vivo respiro, cospiro e sogno.
Scrivo per non lasciare che l’inverno frantumi le mie ossa, svanisca il mio sorriso e zittisca la mia voce! […] Grazie per permettermi di essere quello che oggi sono: un essere umano, femminile, selvaggio, cosmico e soprattutto vero.
Iyara Bagala- Yolanda Parra, Fra oceani
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Sono figlia di una donna semplice; contadina, lavoratrice, sognatrice e guerriera, che in quella giungla di violenza della mia Colombia, è riuscita ad imparare a leggere e a scrivere in una scarsa scuola elementare. Nel mio certificato di nascita non si registra il nome di un padre, non una strana circostanza, ma una pratica comune che molte storie registrano nel mio paese. Questo lieto evento, oggi mi permette di riconoscermi un essere femminile libero, cosmico.
Iyara Bagala-Yolanda Parra, Fra oceani
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Ancora oggi rimango perplessa di quel primo matrimonio. Mi sono sposata convinta che quello fosse il modo giusto per trovare la libertà. […] Mi sono fidanzata che avevo quindici anni e lui ventisei. […] Io avevo iniziato una scuola pubblica serale, le superiori e mi rapportavo sempre con persone adulte, trovavo squallidi e senza interesse i discorsi con le ragazze della mia età, ovviamente mi sentivo più grande, ero già una donna lavoratrice, studentessa e con una fidanzato della piccola borghesia locale, il che non era poco.
Iyara Bagala- Yolanda Parra, Fra oceani
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La mia personalità, fin allora così libera, dinanzi alla memoria del fatto ch’io consideravo irreparabile, insorgeva a tratti, ma soltanto per farmi sentire la sconfitta patita. Pure scrivevo alle mie amiche che ero felice. Cercavo d’ingannare me stessa. E riuscivo a eccitarmi la fantasia fino a provarne una specie d’ebbrezza. Amarlo, amarlo! Sì lo volevo tenacemente. Scoprivo in lui una quantità di difetti, prima insospettati […] Io volevo credere alla mia felicità, presente e avvenire; volevo trovare grande e bello l’amore, quell’amore dei sedici anni che riassume alla fanciulla la poesia misteriosa della vita. E nessuno vicino a me, mi guardava negli occhi, entrava nella mia anima, mi diceva le parole di verità e di forza ch’io ancora saputo comprendere.
Iyara Bagala- Yolanda Parra, Fra oceani
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la vera mediazione culturale e il vero ponte di dialogo universale fra i popoli si concretizza nell’interazione spontanea e semplice dello spirito dei bambini e dei giovani
Iyara Bagala- Yolanda Parra, Fra oceani
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Era difficile strappare pezzi di me stessa; ma allo stesso tempo era inevitabile ricucire i brandelli dei sogni sparpagliati in questo corto viaggio durato vent’anni fra le pianure orientali colombiane e le pianure bolognesi.
Mi sono ritrovata, dopo vent’anni, in questa Italia sentendomi un’altra. Un risveglio dopo un lungo letargo.
Un’altra scoperta direi.
Iyara Bagala- Yolanda Parra, Fra oceani
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