Chiunque può “truccarsi”, tutti possono farlo, ma quasi nessuno sa che quando siamo veramente presenti, immersi nelle azioni più banali, come fanno i bambini quando giocano, la Dea si esalta. Iside adora l’attenzione, vuole tutta l’attenzione centrata sul banale, sul trucco, sulla pettinatura, sulle creme che si spalmano sul corpo… Tutti i gesti in cui il suo nemico più pericoloso, il pensiero, è assente.
“Il sapere uccide il creare” scriveva Groddeck. “La donna ha bisogno di un libero spazio per il gioco, per poter, giocando, generare un pensare e sapere proprio, una civiltà propria, civiltà delle donne. Il mondo per la donna sia un largo spazio per il gioco. Un bambino sia la donna, dolce, senza pensieri e puro. Ogni cosa sia per lei un gioco, e il gioco sia per lei sacra serietà.”
E allora ci pensa Iside a regalare a tutte le donne l’immenso. Sembra dire alle loro orecchie: “Ti fai bella, sei immensa nel gesto, e io ti regalo la mia presenza. Tu non pensare a cosa farai alla festa, a cosa dirai, a chi piacerai… Tu truccati e basta, fatti bella, fammi bella! Non avere progetti, pensieri per il dopo, e io ti regalerò la gioia dell’infinito, del senza tempo, il piacere di essere lì dove sei”.
E così, il banale diventa veramente la “casa dell’immenso”. Truccandosi le donne non “perdono la testa”, ma trovano il Tempo di tutti i tempi. Più si è capaci di sostare nelle azioni banali, apparentemente senza senso, più si è presenti ai gesti senza pensieri, e più la Dea scende in campo e ci regala, senza che ce ne accorgiamo, una vita nuova; quella che abbiamo sempre sognato, e che i pensieri, i progetti, i giudizi allontanano da noi.
Insomma, se vogliamo cambiare vita, dobbiamo imparare dalle donne quando si truccano.
RAFFAELE MORELLI * LE PICCOLE COSE CHE CAMBIANO LA VITA