Il beneficio supremo dell’amicizia è l’aumento della gioia e della potenza umana
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L’ essenza dell’amicizia consiste nel sentire l’amico come un altro se stesso, al punto da considerare l’unione tra amici come quella di un’anima sola con due o più corpi.
Fondamentale è dunque l’accordo tra le parti, che ha nella musica il suo modello.
L’accordo perfetto degli amici richiede consonanza di virtù e di ideali: quando questi convengono in unità, l’amicizia è solida.
L’unione tra amici è ancora più stretta di quella che c’è tra fratelli: infatti solo i più intimi tra i fratelli sono anche amici.
La parentela sussiste anche senza amore; ma senza amore, l’amicizia non può sussistere.
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Il fine dell’amicizia è la soddisfazione dei bisogni e il mutuo aiuto (spirituale e materiale), ossia la costruzione della società.
Infatti il singolo uomo non può compiere da solo ogni cosa: il precetto dell’amicizia, inteso come vincolo naturale e divino, salvaguarda la stessa esistenza del genere umano.
È vera e utile soltanto l’amicizia che produce buoni effetti; nessuna impresa umana, benché negativa, può essere compiuta senza il soccorso di amicizie. Uomini di grande virtù o ebbero amici che li aiutarono o grandi nemici che li costrinsero a difendersi, sviluppando così la loro forza; perciò si può dire che l’amicizia sia più utile al mondo che la stessa ricchezza. Uno stato può sussistere anche senza tesoro, ma non potrebbe sussistere senza amici; sicché si può concludere che l’amicizia è per il mondo ciò che il sole è per il cielo e gli occhi sono per il corpo. L’amico che non produce in noi nessun bene, specialmente morale, è un “ladro di tempo” e dove non vi è reciproca corrispondenza, non v’è amicizia. La forza con la quale gli amici si fanno del bene è minore di quella con la quale i nemici si odiano: ciò dimostra che il mondo è più incline al male che al bene.
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Se gli amici sono pochi, avrò poca gioia; ma avrò in tal modo anche poca tristezza.
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Un vecchio amico è un buon amico: non dobbiamo abbandonarlo. Chi senza motivo lascia un vecchio amico per uno nuovo, dopo poco se ne pentirà.
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Dopo aver contratto un amico, in ogni cosa potrò consultarmi con lui; ma, prima, devo decidere chi sia vero amico.
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L’amicizia prevale sulla parentela solo per questo: i parenti possono non amarsi reciprocamente, gli amici no. Infatti le relazioni di parentela restano anche senza amore tra i parenti; ma, se togliete l’amore reciproco tra gli amici, come potrebbe sussistere l’essenza dell’amicizia?
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Possono prosperare solo le imprese di chi ha degli amici.
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È profonda amicizia essere amico degli amici dell’amico e nemico dei nemici dell’amico.
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Se il mio amico è retto, sa amare e sa odiare; perciò nei miei giudizi lo seguo.
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Chi non aiuta l’amico nel bisogno, quando si troverà nel bisogno non avrà chi l’aiuti.