Spogliata. Spogliata del vestitino mio. E della mia dignità. Rimango nuda e sporca sul divano ancora per qualche secondo. Perché
un padre? Un padre! Con il sangue del suo sangue. Eppure i padri ti insegnano fin da piccoli a non aver paura. Non è possibile che una bambina deve tenere paura del padre. Di suo padre.
La gattara di Cetara, AVANZI, PIPPO ZARRELLA
La gente sorridente delle pubblicità non fa altro che dirti: “Ehi merda perché non sei felice? Guarda me che bevo Coca Cola. Noi sì che abbiamo scoperto la ricetta della felicità”.
È arrivato Babbo Natale, AVANZI, PIPPO ZARRELLA
Questa è la guerra. Guardate quest’opera. La totale assenza di colore da parte dell’autore fa sì che noi possiamo vedere questo quadro anche al buio. Anche se accendiamo la luce, non cambia niente. Continuiamo a vederlo così. Bianco e Nero. Come la pace e la guerra. Non esistono vie di mezzo. Non esistono guerre di pace.
Molotov,AVANZI, PIPPO ZARRELLA
Io, avanzo tra gli avanzi? Ma vogliamo scherzare? Forse ho capito.
Non sarò un avanzo, ma avanzerò. Basterà? Chi lo sa, ma già così,
basta e avanza…
Epilogo: Basta e…avanza
Stavo lucidando con le pattine il tratto di corridoio che divide la cucina dalla camera da letto, quando improvvisamente sento un tonfo provenire dal salotto dove Pasquale, mio marito, stava guardando l’immancabile partita domenicale. Steso sul pavimento con la bocca semiaperta e gli occhi spalancati, impugna ancora l’arma fumante che probabilmente lo ha portato al camposanto: la sigaretta.
Finchè morte non ci separi! AVANZI, PIPPO ZARRELLA
A terra un cumulo di rifiuti. Una forchetta? E che cazzo ci fa una forchetta?
La carta rossa di una Rossana si posa maldestramente sui miei piedi. A terra vicino al cestino una bottiglia di vetro con il collo lesionato lascia sgorgare fuori un liquido colorato. Un fluido rosso,
giallo, azzurro e verde cola direttamente all’interno del tombino delle fogne.
Un gatto Nero si avvicina a me e si siede sopra i miei infradito. Sul muro una scritta su di una piastrella in ferro: “E’ vietato lo scarico e l’abbandono dei rifiuti”.
Epilogo: Basta e…avanza – AVANZI, PIPPO ZARRELLA
La signora Gallo si dimena urlante sul pavimento, ancora incredula dell’accaduto. Povera. Non voglio vederla più soffrire. L’afferro per i capelli impiastricciati. L’ennesimo colpo di forbice. Zac. Le taglia il collo da destra a sinistra.
Non ha sentito dolore. Non può sentirlo. Le ho tagliato le orecchie.
Mi chino e afferro le due orecchie. Le separo dagli orecchini di perla. Dagli occhi di mio marito.
#Okki di perla – AVANZI, PIPPO ZARRELLA
Proprio mentre scrivo le ultime lettere una raffica di proiettili viene scagliata contro di me e contro gli altri ragazzi. Proiettili veri, quelli neri di morte e sofferenza.
Questa è l’arte. Questa è la guerra. Questa è l’arte della guerra.
Eppure questi colori nessun proiettile è capace di cancellarli.
Molotov – AVANZI, PIPPO ZARRELLA
Il mio cane è un bastardino, anche se non mi piace chiamarli bastardi. Gli unici bastardi sono quegli stronzi che li hanno abbandonati sul ciglio della strada o che li hanno investiti con i loro macchinoni di lusso e non li hanno soccorsi. Io ogni giorno li raccolgo per distribuirli ai cani e ai gatti della zona. Mi occupo
di loro. Li nutro. Li lavo. Li voglio bene.
La gattara di Cetara -AVANZI, PIPPO ZARRELLA